I fioretti di San Francesco by Anonimo

I fioretti di San Francesco by Anonimo

autore:Anonimo [Anonimo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: BUR
pubblicato: 2010-09-14T22:00:00+00:00


CAPITOLO XLVII

Di quello santo frate1 a cui la Madre di Cristo apparve, quando era inferma, ed arrecògli tre bossoli2di lattuario3

Nel soprannominato luogo di Soffiano fu anticamente un frate Minore di sì grande santità e grazia, che tutto parea divino e spesse volte era ratto in Dio. Standosi questo frate alcuna volta tutto assorto in Dio ed elevato, però ch’avea notabilmente la grazia della contemplazione, veniano a lui uccelli di diverse maniere e dimesticamente si riposavano sopra le sue spalle, sopra il capo, in sulle braccia e in sulle mani, e cantavano maravigliosamente. Era costui molto solitario e rade volte parlava, ma quando era domandato di cosa veruna, rispondea sì graziosamente e sì saviamente che parea piuttosto Angelo che uomo, ed era di grandissima orazione e contemplazione; e i frati l’aveano in grande riverenza.

Compiendo questo frate il corso della sua virtuosa vita, secondo la divina disposizione infermò a morte, in tanto che niuna cosa egli potea prendere, e con questo non volea ricevere niuna medicina carnale,4 ma tutta la sua confidenza5 era nel medico celestiale Gesù Cristo benedetto e nella sua benedetta Madre; dalla quale egli meritò per divina clemenza d’essere misericordiosamente visitato e consolato. Onde standosi egli una volta in sul letto e disponendosi alla morte con tutto il cuore e con tutta la divozione, gli apparve la gloriosa e beatissima Madre di Cristo Vergine Maria, con grandissima moltitudine d’Angeli e di sante Vergini e con maraviglioso splendore, e appressossi al letto suo. Ond’egli ragguardandola presene grandissimo conforto e allegrezza, quanto all’anima e quanto al corpo, e cominciolla a pregare umilmente ch’ella prieghi il suo diletto Figliuolo che per i suoi meriti il tragga della prigione6 della misera carne. E perseverando in questo priego con molte lagrime, la Vergine Maria gli rispose chiamandolo per nome: «Non dubitare, figliuolo, imperò ch’egli è esaudito il tuo priego, e io sono venuta per confortarti un poco, innanzi che tu ti parta di questa vita».

Erano allato alla Vergine Maria tre sante Vergini, le quali portavano in mano tre bossoli di lattuario di smisurato odore e soavità. Allora la Vergine gloriosa prese e aperse uno di que’ bossoli, e tutta la casa fu ripiena d’odore; e prendendo con uno cucchiaio di quello lattuario, il diede allo infermo, il quale sì tosto come l’ebbe assaggiato, sentì tanto conforto e tanta dolcezza, che l’anima sua non parea che potesse stare nel corpo; ond’egli incominciò a dire: «Non più, o soavissima Madre e Vergine benedetta e salvatrice della umana generazione; non più, o medica benedetta; non più, ch’io non posso sostenere tanta soavità». Ma la pietosa e benigna Madre, pur porgendo spesso di7 quello lattuario allo infermo e facendogliene prendere, votò tutto il bossolo. Poi, votato il primo bossolo, la Vergine beata prende il secondo e mettevi il cucchiaio per dargliene; di che costui dolcemente si rammarica dicendo: «O beatissima Madre di Dio, se l’anima mia quasi tutta è liquefatta8 per l’odore e soavità del primo lattuario, come potrò io sostenere il secondo? Io ti priego, benedetta sopra tutti i Santi e sopra tutti gli Angeli, che tu non me ne voglia più dare».



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